byhand

Posted by Miss Cici on domenica 29 maggio 2011. Filed under: ,
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L'estate ha, finalmente, preso coraggio e ieri ha regalato a Torino una splendida giornata di sole e cielo azzurro.
Il vestito nuovo, acquistato nell'attesa di temperature più amichevoli, ha finalmente visto la luce del sole, e insieme siamo andati incontro al primo pomeriggio estivo.
Con noi c'erano anche le mie amiche Alessandra e Cécile, con cui abbiamo visitato "byhand", mostra mercato di giovani designer italiani, che esponevano le loro creazioni nella cornice di Palazzo Bertalazone, nobile dimora seicentesca nel cuore di Torino.
Un pomeriggio, dunque, trascorso all'insegna della moda, passione di chi crea e di chi quelle creazioni ama indossarle. Moda come forma d'arte, espressione di un sentimento, narrazione di una storia, reale, personale, oppure inventata, frutto di un sogno o di una favola narrata.
Le creazioni che ho avuto il piacere di ammirare sono state una vera gioia per gli occhi e, ovviamente, non ho resistito e qualcuna è tornata a casa con me. Altre sono entrate a far parte della lista dei desideri che spero presto di realizzare.

La cosa che più mi è piaciuta di questo pomeriggio, più ancora degli abiti e degli accessori, è stato parlare con le persone che li creano e ne parlano con gli occhi che brillano e il sorriso sulle labbra.
Non c'è cosa più bella dell'incontrare qualcuno che ha fatto del suo sogno la propria vita.
Erano persone stanche, perché gli allestimenti, curatissimi, avevano richiesto loro molte energie, eppure erano estremamente felici. Animate da una luce che nessuna fatica potrà spegnere.
Ammiro moltissimo queste persone. Sono le persone che stimo e a cui vorrei assomigliare.


Pommes de Claire @ byhand

La prima persona che ho conosciuto è stata Annapaola, abilissima creatrice di Le Chou Chou, piccole, deliziose miniature da indossare, curate nei minimi dettagli e frutto di un lavoro e di una ricerca davvero rari, affinchè questi piccoli gioielli siano non solo belli, ma soprattutto fonte di un po' di gioia per chi li indossa.
Con Annapaola ho chiaccherato di Bologna, di tatuaggi, dei tacchi alti che ci fanno penare.
Una delle cose più belle che mi ha detto è stata che quando dietro una creazione c'è un pensiero, una storia, questa inevitabilmente arriva a chi sa ascoltarla e quando ti ha toccato il cuore non puoi non desiderarla. A quel punto devi portarla con te.
Quando mi sono avvicinata al suo stand la prima cosa che mi ha colpito è stata un bracciale con un piattino di porcellana e uno spicchio di Sacher Torte, il mio dolce preferito. Adoro la Sacher, non solo per la sua bontà impareggiabile, ma perché per me è legata al ricordo dei bellissimi anni trascorsi a Bologna, nella mia mansarda con le travi a vista sul soffitto, il mio gatto e le mie amiche. Quando volevamo rendere speciale una delle nostre serate casalinghe, trascorse sul divano tra chiacchere e telefilm, compravamo una Sacher Torte della "Sorbetteria Castiglione", una delle mie migliori gelaterie di Bologna, di fronte alla quale avevamo la fortuna di abitare.
Quella Sacher Torte è stata il festeggiamento di tanti esami, o la consolazione per bocciature o cuori infranti.
Per me Sacher Torte vuol dire Bologna, amici, felicità e cioccolato.
Solo dopo aver parlato con Annapaola ho scoperto che anche lei ha vissuto a Bologna, e che quel bracciale era un pezzo unico perché l'azienda che produceva i minuscoli piattini in porcellana ha chiuso i battenti.
Nonostante fossero molte le creazioni di Le Chou Chou che avrei desiderato portare a casa con me, potevo forse rimanere indifferente a quella Sacher Torte che mi aveva silenziosamente parlato?

Le Chou Chou Bijoux @ byhand

Le Chou Chou Bijoux @ byhand

Le Chou Chou bijoux

Il secondo incontro è stato con una ragazza dolcissima, alla quale purtroppo non ho chiesto il nome tanto ero presa dalla conversazione. Ci ha raccontato di Workshop, nome dei suoi due negozi, a Londra e a Torino, e di "Harris Wharf London", la sua bellissima linea d'abbigliamento che mi ha completamente conquistata.
E' stata incredibilmente gentile, e mi ha quasi commosso quando ci ha detto che incontrare delle persone che sente "vicine a lei" la rende sempre felice.
Da ragazza che vive in una città non sua, lontana dagli amici di una vita, quelle anime affini che tanto lungamente ho cercato e infine trovato, posso capire benissimo quanto difficile sia trovare persone con cui senti che scatta il "clic dell'affinità d'intenti", e quanto bello sia quando finalmente trovi qualcuno e basta pochissimo e quel clic lo senti dentro.
Perché per quanto non sia semplice trovare degli amici, è, invece, altrettanto semplice riconoscere a pelle quelli che poi lo saranno.
E una delle cose belle del pomeriggio di ieri è stata proprio stare insieme alle mie amiche in un posto pieno di persone "affini".
Una sensazione molto simile al "sentirsi a casa".

Workshop @ byhand

Workshop @ byhand

Workshop @ byhand

Workshop @ byhand

Workshop @ byhand

Sicuramente andrò a far visita alla ragazza di Workshop e sicuramente non tornerò a casa a mani vuote. Primo oggetto della lista dei desideri è uno di questi splendidi libri antichi, che una sua amica "riporta in vita", trasformando le pagine scritte e ingiallite dal tempo, in pagine bianche su cui narrare una storia nuova.

La Tilde @ byhand

La Tilde @ byhand

La Tilde @ byhand

La Tilde realizza collane originalissime usando oggetti desiderosi di trovare un nuovo proprietario e una nuova vita.
Ognuna di loro ha un nome e una storia da raccontare e la loro creatrice sarà ben contenta di narrarvele tutte. C'è "Colazione da Tiffany", "Il fischietto di Londra", "Il sacrestano". Indossatele, e se quella sarà la storia giusta per voi, non ve ne separerete mai più.

Il pomeriggio si è concluso con del tè freddo e una torta alla frutta al Quadrilatero, immortalando il bellissimo vestito di Alessandra (correte a leggere il suo post), e scoprendo quanto può essere difficile il "mestiere" della blogger, soprattutto su tacchi alti, quando vuoi fotografare un outfit nel cuore della città e tutti decidono di passare proprio in quel momento e non c'è nemmeno l'ombra di una panchina su cui accasciarsi.
Per fortuna, ci sono le amiche... e le ballerine in borsa!

Flamingo

Posted by Miss Cici on sabato 21 maggio 2011.
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I love flamingos!




www.jimmiemartin.com

The Cherry Blossom Girl

Kate Spade

Markus Lupfer at Liberty London




"Pink" - Yumiko Kayukawa


Courage

Posted by Miss Cici on venerdì 6 maggio 2011. Filed under:
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L'idea di fare un tatuaggio ha solleticato la mia mente periodicamente nel corso degli anni.
Ogni volta, per motivi differenti, ho rinunciato.
Quando ero adolescente sapevo che avrei dovuto affrontare l'ira funesta dei miei genitori.
Da ventenne l'idea del "per sempre" mi terrorizzava. Un piercing sembrò una soluzione più facile. Mi ha accompagnato per tanti anni, finché non ho capito che non mi apparteneva più e l'ho riposto in un cassetto.
Ora sono una trentunenne e nuovamente penso a un tatuaggio.
L'idea del "per sempre" mi spaventa meno. Ora è quasi rassicurante.
Lo scorso anno ho compiuto 30 anni e ho pensato di segnare questo momento sulla mia pelle, convinta che fosse un passaggio importante da ricordare.
A posteriori, ora che i 31 sono agli sgoccioli, i 30 non sono stati molto diversi dai 29, e credo che i 32 non faranno differenza.
Dunque, ho fatto bene a non tatuarli?

In questi anni sono cambiate moltissime cose.
Città, case, amici, fidanzati... (lo so, fa un po' Tiziano Ferro, quest'ultima frase)
Ma è rimasta invariata la mia voglia di far di più, di cambiare, migliorare.
Qualsiasi cosa io faccia, non sento mai di essere arrivata alla meta.
Spesso tutto questo è stancante e vorrei fermarmi.
Altre volte penso, invece, che sia un bene questa mia perenne insofferenza.
A 31 ho ormai capito che fa parte del mio modo di essere, e sarà così per sempre.
Dunque, vorrei fissare la mia voglia di cambiare e ciò di cui ho bisogno per farlo.
Ecco perché, ancora una volta, mi è tornata la voglia di un tatuaggio che sia un monito e un incoraggiamento.









"Success is not final, failure is not fatal: it is the courage to continue that counts."
Winston S. Churchill

Fonti: Tumblr, Retrateria

Il libro del mese: Aprile

Posted by Miss Cici on giovedì 5 maggio 2011. Filed under:
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"Le avventure della ragazza cattiva", Mario Vargas Llosa
Il Premio Nobel Mario Vargas Llosa ci regala un libro che è, in verità, molto di più.
E' un viaggio intorno al mondo, da Lima a Parigi, da Londra a Tokyo.
Un viaggio nel tempo che ha inizio in Perù negli anni '50 e ci conduce attraverso una Parigi che sboccia nei '60 e la Londra caleidoscopica dei '70, con i suoi hippies da una parte e le corse di cavalli nei quartieri "bene" dall'altra. 
Nel tempo le città si trasformano, fioriscono e si spengono, vengono travolte, trasformate, piegate da mode e rivoluzioni. Gli ideali mutano costantemente; alcuni vengono traditi e delusi, altri trovano il giusto coronamento. Come gli amori: quello per una donna, per un bambino a cui la guerra ha spento la voce, per una lingua sconosciuta che si vuole far propria.
Nel tempo, nello spazio, solo una cosa rimane immutabile, a dispetto di tutto e di tutti. A dispetto delle mode, degli ideali, degli anni che passano e del buon senso, l'amore irragionevole del "niño bueno" per la sua "niña mala" rimane sempre uguale. Ugualmente intenso, folle e disperato.
Può sembrare fin troppo surreale; nessuno ama così, con così tanto ardore per così tanto tempo.
Può sembrare stupido. Talmente tanto da sfiorare il masochismo.
E magari storciamo il naso davanti a una così improbabile storia d'amore.
Ma poi piano iniziamo se non proprio a crederci, a "volerci" credere.
Perché se esiste una piccolissima speranza di amare così tanto ed essere così tanto amati, allora qualsiasi vita val la pena di essere vissuta, anche solo nell'eventualità di vivere una simile avventura.


"Le Beatrici", Stefano Benni
Sono una fan di Stefano Benni sin dall'infanzia, e quando ho visto che aveva scritto un libro in cui dava voce alle donne non ho potuto non comprarlo.
Questo piccolo libricino è una raccolta di monologhi di fanciulle più o meno famose, dalla Beatrice di Dante, imprigionata in una figura suo malgrado angelicata, alla "vecchia" (come la chiama l'autore), imprigionata in un corpo decadente, mentre la mente vola ancora leggera verso i giorni in cui era giovane, bella e innamorata.
Bellissima la canzone che Benni ha scritto per De Andrè.
Canzone che, purtroppo, a differenza delle donne di Benni, non ha mai trovato voce, perchè quella indimenticabile di Fabrizio è andata a cantare altrove.