I libri dell'estate

Posted by Miss Cici on martedì 24 agosto 2010. Filed under:
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reads by the sea

Il mensile appuntamento con il libro del mese, in via del tutto eccezionale, causa negligenza della blogger, diventa questo mese "I libri dell'estate", sintesi di ciò che ho letto tra Luglio ed Agosto.
Speravo che le vacanze mi avrebbero aiutato a smaltire la pila di libri che giace da troppo tempo nella mia libreria. Non avevo fatto i conti con i viaggi, il mare e la voglia di trascorrere il minor tempo possibile in casa.
Mi ritengo comunque soddisfatta, soprattutto perchè quest'estate mi han fatto compagnia, in viaggio o sotto l'ombrellone, due dei miei scrittori preferiti. Ed è proprio di loro che voglio subito parlarvi.



"E' nata una star?", Nick Hornby
E' l'ultima fatica del mio adorato Nick Hornby.
Più che di un vero e proprio romanzo, si tratta di un breve racconto (appena 73 pagine), in cui Nick ci propone lo schema da lui prediletto, quello della famiglia medio borghese che conduce un'esistenza tranquilla (o mediocre?) in un sobborgo londinese molto tranquillo (o molto mediocre?), aspettandosi poco o nulla dalla vita. Finché un evento del tutto inatteso, e del tutto fuori luogo in un contesto piatto e ingrigito, scuote la tranquilla mediocrità familiare. L'inetto pargolo, la cui stessa madre riteneva privo di doti, si rivela custode di un piccolo segreto. Nemmeno tanto piccolo, anatomicamente parlando. Il fanciullo non eccelle in nulla, non è particolarmente bello e nemmeno particolarmente intelligente. Non aspira a emergere in nessun campo in particolare. Ma Madre Natura c'ha messo lo zampino e suo malgrado l'insignificante ragazzo è diventato una star. E non una qualunque. Una Porno star. Come reagirà la madre quando scoprirà le doti nascoste della sua creatura?
Vi consiglio di leggere il libro per scoprirlo, perché è proprio intorno a questa reazione - più ancora che intorno al segreto, svelato già nella seconda pagina- che si snodano le successive 70.
Nick come sempre si dimostra ironico, paterno e intenerito davanti alla banalità delle persone e al loro sguardo infantilmente stupefatto di fronte alla novità, alla diversità che irrompe nelle loro vite.
Ma ho sempre sospettato che sia meno buono e tenero di quel che possa sembrare.
La sua è un'ironia tagliente e precisa, camuffata - ma nemmeno poi tanto - da una risatina bonaria.
Nick - come forse ho già detto in questa sede, parlando della sua incredibile sceneggiatura di "An Education", candidata all'Oscar - è una di quelle persone con cui vorrei trascorrere una serata in un pub buio e fumoso, a bere birra e parlare. Parlare, parlare e parlare. Credo che potrei trascorrere ore e ore a sentirlo parlare, se anche quando parla è così arguto e pungente come quando scrive. E sono convinta che lo sia.
Nick, ti prego, se mi stai leggendo, invitami a bere una birra!


"I terribili segreti di Maxwell Sim", Jonathan Coe
Ed ecco a voi il mio secondo scrittore preferito: Mister Jonathan Coe!
Non è che Jonathan mi piaccia meno di Nick, ma lo trovo meno simpatico.
Provate a guardare una foto dei due e ditemi se non preferireste fare 4 chiacchere con Nick, piuttosto che con Jonathan e i suoi occhi vitrei.
Jonathan, però, è bravo. Miseria, se è bravo quest'uomo!
Il nostro "idillio" è nato anni or sono, quando una mia amica mi convinse a leggere "La banda dei Brocchi", il cui primo capitolo è ambientato a Berlino, meravigliosa città in cui avevamo appena trascorso una delle vacanze più belle e divertenti della mia vita. Berlino a parte, poco altro ricordo di quel primo capitolo. Ricordo, però, benissimo tutti gli altri e quanto li ho amati. E dopo i Brocchi è arrivata tra le mie mani e sotto i miei occhi "La casa del sonno", uno dei capolavori di Jonathan. Se non l'avete letto, vi prego affrettatevi a farlo. Trama geniale, scritto divinamente, folgorante, divertente, tagliente e commovente. E poi "La famiglia Winshaw", uno dei miei libri preferiti, tra tutti quelli letti in 30 anni di vita. Un libro scritto da un genio.
E poi è arrivato, del tutto non richiesto, "La pioggia prima che cada", libro con cui Jonathan, come molti degli uomini della mia vita, mi ha deluso. Brutto. Scritto, forse, solo perché era passato troppo tempo dall'ultimo libro pubblicato? L'ho chiuso e ho pensato: "Jonathan, perché mi hai fatto questo?".
E infine, Mister Coe, ha scritto "I terribili segreti di Maxwell Sim", e come pochi degli uomini della mia vita, è riuscito a farsi perdonare e meritare di nuovo la mia fiducia.
Non bello come i primi, ma comunque, finalmente, un libro "alla Jonathan Coe".
Non vi racconto la trama, perché come in molti altri suoi libri, non c'è una trama raccontabile. E' un gioco di incastri, una sciarada, un viaggio in cui accompagniamo il protagonista, un inetto incapace di decidere e di agire - ricorda molto i personaggi di Svevo - osservandolo da lontano, scuotendo la testa, desiderosi di piazzargli due schiaffoni. E poi alla fine... Alla fine Jonathan si fa la solita risata alla faccia nostra.
Ecco perché mi sta più simpatico Nick.


"Memnoch il diavolo", Anne Rice
Adesso non fate quella faccia disgustata.
I libri letti in questi 2 mesi sono pochi ma importanti. Importanti, non solo per il valore dei libri in sè, ma perché mi permettono di raccontarvi anche un po' di me.
Ad esempio, non sapevate che sono un'avida lettrice di libri fantasy. E magari non ve l'aspettavate.
Scommetto non immaginavate nemmeno che Miss Cici fosse una fan sfegatata delle storie sui vampiri. Ma non i vampiri della saga di Twilight, sia inteso. Perché, andiamo, quelli non sono VERI vampiri! (So che ora mi sto attirando contro l'ira funesta di molte fan di Edward & Co.) I vampiri VERI non si accontentano di bere sangue animale, lo farebbero solo in condizioni disperate, quando, allo stremo delle forze, non riuscirebbero a cacciare un essere umano. I vampiri VERI non diventano tutti "sberluccicosi" sotto la luce del sole. I vampiri VERI dormono durante il giorno in pesanti casse sigillate, in cui nemmeno un raggio riesca a filtrare. Ma soprattutto,i vampiri VERI sono cattivi. Chiaro?
I vampiri VERI sono quelli raccontati da Anne Rice.
Questa apparentemente placida signora - ma sospetto sia un trucco... in verità, credo sia un vampiro anche lei - ha dedicato libri e libri alle leggendarie creature delle tenebre, le più belle ed eleganti che le tenebre abbiano partorito. Per loro ha scritto "Le cronache dei vampiri", una serie composta di 10 libri.
Scommetto che molti voi hanno visto il film "Intervista con il vampiro", interpretato da Tom Cruise, Brad Pitt, Antonio Banderas e Kirsten Dunst. Ebbene, il film è tratto proprio dal primo dei 10 libri. Ma è infinitamente meno bello del libro.
"Memnoch il diavolo" è il quinto della serie, e come i precedenti 4 ha per protagonista il vampiro Lestat de Lioncourt (Tom Cruise nel film), il suo personaggio più importante e, secondo la mia personalissima opinione, il più affascinante. Bello, potente, colto, ironico e spietato. Il Vampiro per eccellenza.
Però, c'è un però. Quest'ultimo libro non mi è piaciuto. Ci sono rimasta male.
Non per Lestat, lui non mi delude mai. E' il libro in sè che è di una noia mortale.
L'unica emozione l'ho provata leggendo la prima pagina e scoprendo che il primo capitolo si svolgeva esattamente nel medesimo albergo in cui in quel momento stavo soggiornando a New York. Vi ho detto tutto.
Forse perché Anne ha voluto a tutti i costi affrontare il tema religioso, a lei molto caro (dopo 40 anni di dichiarato ateismo si è convertita alla fede cattolica, recentemente abbandonata con una dichiarazione pubblica, piuttosto dura - ma che mi trova molto d'accordo).
Ha scritto diversi libri di carattere puramente religioso, e io mi sarei fermata a quelli lasciando in santa pace Lestat. Fargli avere a che fare anche con il diavolo mi sembra un filino esagerato.
Nonostante, questa cocente delusione, vi consiglio di leggere - se vi piace il genere -  i primi 4 libri della serie e il libro "L'ora delle streghe", il primo della trilogia "La Saga delle streghe di Mayfair" (gli altri 2 potete serenamente lasciarli perdere).


"Questo libro potete farvi male", Bosch Pseudonymus
Potete ridere, tranquilli. Non mi offendo.
La verità è che adoro i libri per bambini.
Molti sono, per l'appunto, "per bambini".  Altri, invece, nascondono piacevoli sorprese anche per gli adulti.
E poi scusate, cosa c'è di più riposante del tornare bambini?
E' una concessione che mi faccio spesso. Un piccolo lusso, se volete.
Il libro in questione è il terzo dello scrittore che si nasconde sotto lo pseudonimo di "Bosch Pseudonymus". Il primo si chiamava "Il titolo di questo libro è Segreto", il secondo "Se state leggendo questo libro è già troppo tardi - Ma... non potete tornare indietro". Demenziale, me ne rendo conto. Ma come una gazza ladra attratta dalle cose luccicanti, mi sono fatta ingannare - e per ben 3 volte, direte voi! - dalle copertine carine di questi libri e dai titoli scemi. E io quando inizio una serie arrivo sempre in fondo. (questo è un atteggiamento da psicopatica, lo so)
In verità non ve lo consiglio. Ho letto libri per bambini/ragazzini decisamente migliori.
Lasciate perdere. "Questo libro potrebbe farvi... schifo."


Avete libri da consigliarmi a vostra volta?
Non siete d'accordo su quanto ho scritto?
Io aspetto i vostri commenti!

Miss Cici è tornata!

Posted by Miss Cici on lunedì 23 agosto 2010. Filed under:
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Le vacanze sono finite, e io sono tornata alla mia vita di tutti giorni e nuovamente tra voi.

Oggi tento, con non poche difficoltà, di fare pace con il mondo reale, vale a dire quello fatto di casa, ufficio, spesa, bagagli da disfare e lavatrici da fare.
Se solo fosse stato possibile avrei rinviato a "più tardi possibile" tutto questo.
Posso ritenermi fortunata perché affronto il rientro carica di bellissimi ricordi.
Il matrimonio della mia migliore amica, un bellissimo viaggio a New York, e giorni e giorni di mare insieme ai miei amici di sempre, quelli che vedo sempre troppo poco, rivedo sempre con enorme gioia e di cui sento sempre la mancanza.

Ho fatto il pieno di cose belle e ora posso riprendere il tran tran quotidiano.

E presto, prestissimo, tornerò a scrivere per voi.
Perché se l'ufficio m'è mancato poco, il mio blog m'è mancato tanto!

A presto, dunque!