Il libro del mese: Febbraio
Posted by Miss Cici on venerdì 8 marzo 2013. Filed under: Libri
Se ti abbraccio non aver paura, Fulvio Ervas
Un padre e un figlio decidono di attraversare l'America "coast to coast" in Harley Davidson, come nella migliore tradizione letteraria.Quello che è poco tradizionale è che Andrea, il figlio, incanterà la moto con una bacchetta magica, dispenserà abbracci a sconosciuti, perché toccando loro la pancia capirà se sono persone buone o no, e lascerà sul suo cammino una scia di microscopici coriandoli come un moderno Pollicino. Andrea non dirà una sola parola per tutto il viaggio, ma i suoi occhi ne diranno mille. Andrea è autistico e questo viaggio sarà la scoperta di una libertà che la gabbia dell'autismo gli ha sempre negato.
Conoscerà sciamani, cameriere, coccodrilli e, infine, l'amore.
Si abbandonerà alla vita e insegnerà al padre a fare altrettanto.
Una storia divertente, tenera, mai stucchevole o lacrimevole. Scritta con garbo e leggerezza. Un viaggio diverso che tutti dovremmo fare, o almeno leggere.
Via Chanel n.5, Daniela Farnese
Sono in difficoltà. Questo libro non mi ha lasciato niente e ora non riesco a scrivere niente.
Il problema di questi libri non è la loro leggerezza, a mio avviso necessaria di tanto in tanto. Che non è che possiamo leggere "Guerra e Pace" tutti i giorni.
Il problema è che letto uno li hai letti tutti, o quasi.
Rarissimamente trovi il guizzo, l'idea che lo rende diverso.
"Via Chanel n.5" si lascia leggere ma non ci propone nulla di nuovo rispetto alla solita storia. Gli ingredienti sono: Venezia, Milano, Parigi, Chanel, una ragazza con la passione per la moda, un ragazzo bello, ricco e affascinante, i soliti equivoci e il lieto fine.
Va comunque benissimo per riposare un po' la testa. O per prendere spunto su come vestirsi per la cena.
Ho letto davvero pochino questo mese...
11 marzo 2013 alle ore 09:13
Parlare male di un libro mi dispiace sempre: per scriverlo l'autore fa -quasi- sempre un lavoro lungo e laborioso, leggere un libro in un soffio e poi decretare che "bleah, lasciatelo lì sullo scaffale della libreria" mi è sempre sembrato ingiusto.
Con "Via Chanel n°5" non ci sono riuscita. La trama, i personaggi, lo stile: il trionfo della banalità. Dialoghi che sembrano usciti dalla peggior fiction delle tv generalista.
Mi dispiace per l'autrice e la fatica che deve aver fatto per scrivere questo libro, ma è proprio un esperimento mal riuscito.
13 marzo 2013 alle ore 17:29
La penso anche io allo stesso modo, anche se, da lettrice accanita, posso dire che ogni tanto passano tra le mani dei lavori così pessimi che ti viene il dubbio che l'autore ci abbia lavorato davvero. Peggio di quando si tirano via i temi a scuola, perchè tanto vanno fatti e come viene viene.
16 marzo 2013 alle ore 12:05
Ricordo di aver visto un servizio alle Iene sulla vicenda in Sudamerica del padre e figlio del primo libro. Allora pensai "devo leggere questa storia". E adesso tu me l'hai ricordato. Grazie!